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Eccolo, è lui, il nostro/vostro blog in tutto il suo splendore, messo su da Daniele “GlassHeart” Cammarota, Rosario “Viewtiful Ross” Giacalone e Davide “Trion” Armidoro. Questo è solo il primo passo per estenderci fino all’olimpo dei grandi siti Videoludici internazionali. Ebbene si,con i nostri polpastrelli grondanti di sudore, tenteremo di scalare le classifiche di gradimento di voi lettoriVirtuali. Per crescere ci serve il vostro aiuto. Questo è il nostro piccolo sogno. Almeno alla fine potremmo dire di averci provato. E come disse il caro Dante: “Let’s Rock Baby!”

martedì 24 aprile 2007

Review (DS): Phoenix Wright: Ace Attorney



Obiezione… Un Attimo… Ecco…
Queste sono le parole che potrete gridare nel microfono del vostro DS per sentirvi un pò Avvocati.
Può sembrare un gioco fuori dal comune, ma Phoenix Wright è veramente unpiccolo capolavoro. certo non vi farà gridare al miracolo in quanto a grafica e sonoro(come ogni gioco per la piccola perla Nintendo), ma saprà catturavi come pochi giochi sanno Fare!

Iniziamo parlando della tarma: il tutto inizia nello studio legale dove Phoenix inizierà la sua carriera forense. Lo studio è di proprietà di Mia Fey la quale sarà, all’inizio dell’avventura, la vostra salvezza. Dopodichè ci sarà un colpo di scena, che non vi aspettereste mai, e a lei subentrerà la sorella. Il primo compito che sarà affidato al nostro avvocato da “strapazzo” sarà quello di difendere un suo caro amico incolpato di aver ucciso la propria fidanzata. Andando avanti la tarma si farà sempre più intrigante e i casi da risolvere sempre più difficili.Per completare il gioco dovrete cimentarvi in 4 casi (più uno bonus, quindi in tutto 5). Il gameplay è semplicissimo, ma non per questo noioso: dovrete ascoltare le deposizioni dei testimoni, trovare delle incongruenze e mostrare prove su prove per far cadere le testimonianze. Questo è quello che accadrà in tribunale, mentre all’esterno dovrete interloquire con i vari personaggi e racimolare prove da mostrare al giudice. Il gioco è fatto per lo più di dialoghi che per fortuna non saranno mai pesanti, anzi sono molto accattivanti e riusciranno a trasportarvi direttamente all’interno del caso.Il gioco è avvolto in una ironia veramente ben amalgamata al gameplay e che, in aula di tribunale, vi sognereste (più di una volta mi è scappata una risata).

La grafica è composta da immagini fisse, le uniche animazioni che vedrete sono quelle dei personaggi, i quali sono veramente ben caratterizzati (sia graficamente che caratterialmente), dal primo all’ultimo. Anche la comparsa più stupida saprà farvi divertire con le sue movenze strambe. Il sonoro, anche se un pò scialbo, fa la sua parte. Vi farà incollare agli schermi soprattutto nei momenti più concitati dell’ “azione” di gioco.

Adesso direte: “Ma come, questo gioco non ha difetti?”Bèh sinceramente è un gioco talmente semplice su tutte le sue facce (sonoro, grafica e gameplay) che non sono riuscito a trovare nessun difetto. Forse le uniche note negative sono due: la prima è la grossa mole di discorsi che dovrete sorbirvi, ma come vi ho detto prima, se la trama riuscirà a coinvolgervi (e credo che ci riuscirà facilmente), non ve ne accorgerete neanche; la seconda, che forse è l’unica vera pecca del gioco, è che dopo averlo completato, la voglia di ricominciare sarà davvero poca.

In fin dei conti non posso far altro che consigliarvi spassionatamente l’acquisto di questo gioco.



VOTO: 8.5

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INDAGINE SCIENTIFICA

L’ultimo capitolo vi permetterà di risolvere il caso in maniera scientifica, quindi siate pronti a scovare macchie di sangue e impronte digitali occultate ed esaminare ogni oggetto da vicino. Il tutto, naturalmente, si potrà realizzare tramite pennino. Veramente un tocco di classe di tutto rispetto per un gioco che già di per se è un capolavoro.



Davide “Trion” Armidoro